Realtà e pregiudizi

Realtà e pregiudizi

Il termine pregiudizio (dal latino prae. “prima” e iudicium, “giudizio”) può assumere diversi significati, tutti in qualche modo collegati alla nozione di “giudizio prematuro”, ossia parziale e basato su argomenti insufficienti o su una loro non completa o indiretta conoscenza.
Il termine pregiudizio associato al krav maga può dare lo spunto per chiarire alcune cose, soprattutto per chi usa spesso il pregiudizio negativo verso gruppi sociali che possono essere o sono diversi da quelli di appartenenza o di estrazione.

Basta davvero poco alle volte per alimentare focolai di discriminazione sociale, e spesso quel poco che basta neanche lo si conosce. Certo come risaputo il krav maga è una disciplina, anzi più esattamente un sistema di difesa personale di origine militare (nasce ufficialmente sul finire degli anni 40 in Israele). Basterebbe gia conoscere questo piccolo particolare per evitare di associarla alla parola razzismo, se non altro per rispetto dei milioni di morti che il razzismo ha perpetrato nei confronti degli Ebrei in quegli anni .
Un sistema di difesa personale militare, per essere insegnato e tramandato ai posteri nel modo migliore e corretto non può esimersi dal considerare il contesto militare complementare alla disciplina. Ovviamente tenendo perfettamente conto delle esigenze personali di ogni singolo allievo, della legislazione del paese in cui si pratica e nel rispetto di alcuni valori molto più presenti oggi in un contesto militare piuttosto che civile.
Chi insegna krav maga oggi, sa benissimo di non dover portare le truppe alla guerra, ma coscientemente sa di provare quantomeno ad aiutare chi sente come propria l’esigenza di una percezione maggiore della sicurezza, per se e per i suoi cari. Non c’è niente di sbagliato in tutto questo o forse l’estrazione militare della disciplina o, forse più semplicemente, la divisa spesso usata per gli allenamenti può disturbare le fervide coscienze intellettuali italiane stranamente non impegnate in ragionamenti migliori e più adeguati al contesto sociale attuale.
Se solo la gente avesse la voglia di non fermarsi alle apparenze e capire cosa nello specifico fa un gruppo sportivo, come lo fa, con chi lo fa e perché allora non ci sarebbero più discriminazioni o pregiudizi di sorta.. In qualsiasi associazione di krav maga non si associano allievi sulla base della provenienza, della religione del colore della pelle o del credo politico…..solo si informa l’allievo che tutti questi “parametri” devono rimanere ad uso strettamente personale ed essere lasciati completamente fuori dalla palestra che sia allenamento o ambito ricreativo.
Se poi l’indossare durante gli allenamenti i pantaloni militari (per altro anche per un aspetto di comodità) è sinonimo di gruppo paramilitare da discriminare e quasi perseguire a termini di legge allora forse le persone che sbandierano ai quattro venti la democrazia come proprio scopo di vita hanno quantomeno le idee un poco confuse.
Noi come Vigorlegio kombat team le idee le abbiamo chiarissime. Promuoviamo l’insegnamento del krav maga, il sistema di difesa personale migliore al mondo. Nei nostri team siamo tutti fratelli, da chi è nato in Italia a chi arriva dal Marocco o dalla Russia. Cerchiamo per quanto ci è possibile di essere attivi nel sociale a servizio della collettività, con donazioni di sangue con corsi gratuiti per diversamente abili, con collaborazioni con onlus o associazioni benemerite, con iniziative volte a salvaguardare i nostri amici animali . Crediamo talmente tanto in alcuni valori da dichiarare al punto 7 del nostro Regolamento Interno….-aiuta chi è in difficoltà ed ha bisogno-.
Etichettare e giudicare senza conoscere è sintomo di pressappochismo e superficialità e ogni individuo dovrebbe avere il dovere, prima di parlare se sente il bisogno di parlare, di conoscere il campo di discussione e, nello specifico, la situazione stessa tema di discussione..
Solo così si evita di esporsi a figure pessime, evitabili con un briciolo di accortezza in più.
E fortunatamente oggi anno 2013 lo possiamo dire senza avere paura di essere smentiti….se vedete in giro uno con la maglietta nera non per forza di cose deve essere fascista o se la maglietta è rossa, comunista. Se vedete in giro uno con i pantaloni militari non per forza di cose deve essere un guerrafondaio…ricordate, le persone da cui diffidare davvero sono spesso invisibili.
“L’abito non fa il monaco “ dice un vecchio detto popolare, ma l’ignoranza sull’argomento, unita a desiderio di protagonismo fanno una categoria di persone della quale sinceramente si potrebbe fare anche a meno.

vkt