Uno Stereotipo Sul Ring

Uno Stereotipo Sul Ring

Ma scusa mi spieghi perché vuoi combattere?
Quest’anno mi sono sentita ripetere questa domanda decine di volte, cercare di dare una risposta in due parole al volo non serve a niente, così la maggior parte delle volte mi limito a scrollare le spalle e dire “Perché no?” o “Perché sì!” a seconda di quanto mi ha infastidito il tono e lo sguardo dell’interlocutore, che quasi sempre aveva un giudizio pronto prima ancora di aver ascoltato la risposta, che forse no gli interessava nemmeno, tanto un’idea se l’è già fatta. C’è chi invece ha avuto la pazienza di aspettare che formulassi una risposta, risposta che io stessa non avevo e che proprio l’interesse e la sorpresa di qualcuno, mi ha spinto a cercare, sforzandomi di essere sincera con tutti e soprattutto con me stessa.

In effetti che bisogno ha una donna di 29 anni suonati di salire sul ring? Beh intanto cominciamo a descriverla questa tipa: Ho un aspetto piacevole come il mondo richiede, in passato ho sfiorato la bulimia per a questo modello attenermi, ho studiato diligentemente e come un bue con il paraocchi sono arrivata alla laurea, ho studiato quello che ci si aspettava che studiassi senza chiedermi mai se mi si addicesse davvero, ho un lavoro rispettato e da professionista precisa e puntuale mi comporto, come tutti compro cose che non mi servono per soddisfare bisogni che non ho. Insomma son uno stereotipo ambulante. Ma chi sono una volta tolte tutte le etichette? Se non mi definisco come figlia, come medico, some studentessa, se tolgo tutto quello che mi è stato appiccicato e mi sono appiccicata addosso negli anni, cosa rimane? Togli tutto, fidanzata, ragazza carina, consumatrice, amica, cosa c’è sotto?
Forse è una domanda che si pone il mondo intero e anche solo pensare di dare una risposta risulta folle, infatti una risposta non l’ho trovata ma la sensazione che mi ha lasciato il mio primo, e per ora unico combattimento, é stata proprio quella di essermi avvicinata come mai prima a chi sono veramente, pregi e soprattutto difetti, o forse meglio dire debolezze, comprese.

Sul ring sei nudo, non puoi aggrapparti e niente per giustificare come ti comporti, non ci sono scuse, sei solo tu con i tuoi pugni e se l’altro è più forte perdi. Punto. Non c’é spazio per giustificazioni, interpretazioni e ravvedimenti, no, sul ring la verità è sotto gli occhi di tutti. E soprattutto i tuoi. Nella vita mi sono accorta ci si nasconde in continuazione, ci siamo, o comunque mi sono, talmente abituata a questo meccanismo che non me ne rendo neanche più conto.
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